UN PO DI STORIA, STRONGOLI - REPORT NUMERO 7
Il primo insediamento di Strongoli pare sia sorto sulle rovine dell'antica Petilia o Macalla, città della Magna Grecia, fondata, secondo Virgilio, da Filottete. Durante le guerre puniche si mantenne fedele a Roma. Dopo undici mesi di assedio fu distrutta da Annibale. Per questo eroismo fu riedificata ed elevata a Municipio Romano, con la possibilità di battere moneta propria. Ebbe il titolo di Fidelis e passò alla storia con la denominazione Fidelis Petilia. Il nome attuale derivò, invece, da Stringylos per il castello di forma rotonda fatto costruire su una rupe ("strongilos" è infatti una voce bizantina che significa rotondo). Fu sede vescovile, con giurisdizione limitata al territorio del paese. Il borgo fu possesso dei Sanseverino di Bisignano che lo mantennero fino al 1605, anno in cui passò alla famiglia Campitelli. Nel 1668 il feudo passò ai Pignatelli che vi incardinarono il titolo di principe. Gli eredi Pignatelli mantennero il possedimento fino all'eversione della feudalità. Al tempo della Repubblica Partenopea il generale Championnet, incaricato di procedere all'ordinamento amministrativo dello Stato, considerò Strongoli Comune e lo inserì nel Cantone di Cirò. I francesi ne fecero un capoluogo di governo comprendente i Luoghi di casabona, Verzino, Zinga, San Nicola, Scarfizzi e Rocca di Neto. Nel riordino, predisposto per decreto datato 4 maggio 1811, istitutivo dei Comuni, Strongoli venne posto a capo di un Circondario che riunì i Comuni di Rocca di Neto, San Nicola dell'Alto con la frazione Carfizzi, Casabona con Zinga, Belvedere con Montespinello. Nel riassetto urbano dato dal Borbone per legge datata I maggio 1816, istitutiva della terza provincia nella regione, Strongoli con tutto il Circondario fu trasferito dalla provincia di Cosenza in quella di Catanzaro.